diario 2006 |
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Gennaio
6 gennaio, 58 km
Appuntamento con Massimo V. a Tor di Quinto (Aurelio è nel suo trullo in Puglia), decidiamo di andare avanti sulla Tiberina e ritornare in modo da essere alle 11 a Castel s. Angelo da dove parte il “corte folcloristico della befana” che include anche i ciclisti del Gruppo Franchi. Siamo in pochi ma facciamo Via della Conciliazione e entriamo nello spazio della piazza riservato al corteo. Benedizione del nuovo Papa tedesco, tanto latino nelle preghiere , sembra il ritorno ai mie anni ’50. Poi per viale Angelico verso casa. Alla Salaria vado a provare la pista ciclabile che segue il corso dell’Aniene fino a Ponte Nomentano. Bella e possibile anche con la bici da corsa. Certo ci sono più pedoni che ciclisti e questo rappresenta un problema non da poco per la sicurezza. Poi incontro una parte del Gruppo del Castellaccio-Marinucci che hanno fatto la stessa strada.
7 gennaio, 65 km, 24 k/h
Appuntamento sotto casa alle nove, ci sono 3 gradi scarsi. Il gruppo del sabato conta circa 20 ciclisti che partono assieme e come succede spesso si divide ai Prati Fiscali. Io sto avanti e mi perdo i più tranquilli. Chiedo la meta “Anguillara”, sono circa 100 km e desisto. Trovo un compagno che volentieri si stacca dal gruppetto e con lui, chiacchierando si va a Formello. Si chiama Santo, fa il bancario, è originario di Reggio Calabria e abita a Roma da 7 anni, ha quasi la mia età, ha due by pass ma quest’anno farà per la seconda volta la “Maratona dles dolomites”. Si parla delle montagne, della famiglia e della salute e di come siano poco seri e attenti certi medici sportivi quando danno l’abilità per l’attività agonistica. Si va piano e migliora la media solo al ritorno. Ho rifatto il tratto della ciclabile sull’Aniene, proprio gradevole, occorrerebbe però educare meglio i pedoni al rispetto dei ciclisti.
15 gennaio, 65 km, 24,7 k/h
Appuntamento con Aurelio e Massimo alle 9 e 30 a Tor di Quinto per la solita uscita domenicale. Si parte con tre gradi e fa ancora freddo mentre si raggiunge Prima Porta. Su via di Santa Cornelia si va tranquilli senza badare alla velocità, Aurelio è alla sua prima uscita del 2006 con la sua Daccordi e soffre il ritmo. Sempre bello pedalare cercando di evitare il più possibile i rialzi prodotti dalle radici dei pini che costeggiano la strada. Caffè al borgo vecchio di Formello e ritorno un po’ più allegro. In settimana ho fatto mettere a punto una vecchia Bianchi Adventure GX, una bici sullo stile Touring che qualcuno del quartiere aveva buttato vicino ai secchioni dell’AMA. La bicicletta è vecchia, di ferro, ma ha cambio e ruote in ottimo stato, robusta ed ha il tipico color Bianchi “verde acqua”. Ideale per girare per la città, le piste ciclabili e le strade della campagna romana verso Monterotondo.
22 gennaio, 80 km, 26 km/h
Appuntamento con A. e M. alle 9,30 e via per la Tiberina con un tempo grigio e un filo d’aria fredda ( si parte con 4 gradi), di buon passo, anche se ci sono sempre quelli che superano e prendono su verso la Flaminia, noi si va per Le Piane ed è la prima volta dall’inizio dell’anno che affrontiamo gli strappetti che ci dividono da Fiano. Al paese ci sono gli animali in piazza per la benedizione di Sant’Antonio. Caffè a via Roma e giro attorno al grande falò acceso nella piazza appena sotto la statua di Enrico Berlinguer (una bambina si sta facendo fotografare dal padre accanto alla figura dell’ex segretario del PCI) che prepara la brace per le salsicce e le bruschette della festa pomeridiana. Oggi ci sono feste per sant’Antonio in tutti i paesi della campagna romana e in tutta la Maremma. Ritorno più allegro e Massimo che pedala bene senza dar l’impressione di faticare. Migliora il ritmo verso la città che, oggi che non si circola nella fascia blu, sembra aver aumentato il traffico fuori porta. Alla fine la media migliora rispetto alle altre prime uscite.
Febbraio 2006
Febbraio
13 febbraio, 68 km, 23,9 km/h
Sempre con Aurelio e Massimo dalla Flaminia verso Prima Porta e Formello per la sosta al caffè del borgo. Poi si prosegue verso Sacrofano, la strada scende e poi sale tra prati stupendi dove pascolano cavalli e scorrono piccoli ruscelli. Sugli strappi rallento e lascio andare avanti Aurelio che viene raggiunto da M.. Mi aspettano alla fine di Valle Muricana e torniamo assieme.
26 febbraio, 97 km, 24,5 km/h
Appuntamento a ponte Mammolo, si va a Ostia. Ritorno in bici dopo la sosta per il fine settimana a Torino (c’è mia sorella e ci sono anche le Olimpiadi che riempiono la città di atleti, delegazioni e turisti…). E’ già tardi quando ci si incrocia (alle 8,30 a casa mia c’era ancora nebbia e 5 gradi) e si passa in mezzo a un traffico notevole. Si va per la Palmiro Togliatti, si arriva a Capannelle e poi verso la Laurentina per poi prendere la Cristoforo Colombo. Il percorso è ondulato, incontriamo un ciclista con una Mass 02, un po’ più pesante e vecchia della mia, anche lui è più pesante ma ha molta energia e rilancia sugli strappi, io provo ad allungare ma poi pago lo sforzo così devo rallentare e rincorrere. Sono regolarmente in ritardo sui due che mi precedono quando la strada sale ma per me va bene così. Il cardiofrequenzimetro oggi non funziona e sono costretto a tradurre le mie sensazioni in numero di battiti. Cerco di essere prudente. Dopo gli 80 km finisco le energie, così gli ultimi chilometri sono duri anche se le gambe hanno tenuto, grazie anche ai continui cambi di rapporto.
Marzo
19 marzo 2006, 52 km, 23,1 km/h
Dopo un lungo stop riprendo a pedalare in una domenica grigia e mi accontento di girare per le strade vicine; Tor San Giovanni, Via della Marcigliana, Via della Cesarina fino al Bar di Casal Monastero e di ritorno verso la Salaria. Qualche goccia di pioggia ma poi migliora e si continua. Incrocio qualche ciclista ma sono uscito dopo le 11 e sono pochi quelli ancora in giro. Sulle salitelle vado molto leggero per evitare di indurire le gambe.
26 marzo 2006, 104 km, 24,4 k/h
Nella giornata della Maratona di Roma, complice la bella giornata la città è piena delle maglie colorate dei ciclisti della domenica. Appuntamento alle 8,45 (ora legale entrata oggi in vigore) vicino a Piazza Vescovio con Aurelio e Massimo e si parte in direzione della Tiburtina per raggiungere Ostia. Andatura regolare per tutto il percorso di andata anche se i miei battiti sono troppo spesso sopra soglia. Sul lungomare ci sono centinaia di cicloamatori, gli stabilimenti sono già affollati e anche il solito baretto è affollato. Biciclette nuove e vecchie. (“quanto pesa?” “7 chili e 400 grammi, senza il portaborraccia però, adesso ho appena riempito la borraccia..” “e quanto costa?” “5 mila e 600 euro, con il Super Veloce Campagnolo e tutto in fibra di carbonio e titanio e con la compact 50-36…”). Il ritorno dovrebbe essere fatto più lento ma A e M hanno una buona gamba e il doppio dei miei chilometri nelle gambe, ad ogni salitella se ne vanno, poi ci si ricongiunge. Dopo i 75 KM ho l’impressione di fare troppa fatica ma mi riprendo nelle strade di città, in mezzo al traffico.. Come la solito lo strappetto di Talenti porta dolore anche ai muscoli. Alla fine ho superato i 100 senza troppi inconvenienti.
29 marzo 2006, 31 km, 25,8 km/h
Uscita alle 18 in punto per una sgambata con la luce del tramonto, verso le solite strade della Bufalotta, Tor San Giovanni, Via della Marcigliana,…Abbastanza veloce e con buon ritmo in poco più di un ora e dieci su questo percorso abbastanza nervoso che molti conoscono bene.
31 marzo 2006, 38 km, 24,5 km/h
Uscita alle 18.10, bella giornata, dopo poche centinaia di metri suona il cellulare, è Aurelio che sta da Franchi e dice che c’è un raduno a Ostia. Si va domenica. Poi quando sono verso la Nomentana suona ancora il telefonino e rispondo pedalando, si tratta di lavoro, impegni per lunedì e note che arriveranno per e-mail. Vado sempre tra la Nomentana e la Salaria, più tranquillo dell’altro giorno e con il cuore quasi sempre sotto i 160 anche sulle salitelle che cerco di affrontare di buona lena, anche con il 53/17 per fare un po’ di gambe mantenere la velocità. Per me è più facile tenere il cuore a un livello di battiti accettabile con i rapporti lunghi che con troppo ritmo. Credo sia solo questione di allenamento. Ho ancora troppo pochi chilometri per pensare di poter allungare a maggio e fare la San Benedetto…
Aprile
2 aprile 2006, 70 km, 24,4 km/h
Raduno Cicloturistico a Fiumicino organizzato dall’Ottica Attardi e dalla US Acli cui aderiscono parecchie organizzazioni di promozione ciclistica. Con i soliti amici della gita domenicale Aurelio e Massimo arriviamo a Fiumicino alle 8,30 per partire alle 9 in quasi 200, dai 30 agli 80 anni, verso la zona dell’Aeroporto, poi verso l’Aurelia (Aranova, l’unica salita della giornata) e poi sulla stessa statale per 10 km tutti in gruppo quasi fossimo al giro verso Passoscuro, giro alla rotatoria di uno stradone nuovo e di ritorno stop a Maccarese. Brioche e succo di frutta offerto da una associazione locale, chiedo del cugino di mio padre, il Frigo che aveva un negozio a Fregane, lo conoscevano tutti, ovviamente non c’è più e non si sa dove siano ora i figli cresciuti a Maccarese. Dopo lo stop si riprende tra campi, strade che rimangono a una certa distanza dal mare, poi si entra a Fregane tra due file di macchine e il solito traffico di una domenica primaverile veramente calda. Poi Focene e finalmente a Fiumicino, passerella per il lungo canale (contromano), il ponte e di corsa verso il Faro. Non siamo stati mai lasciati liberei di scorrazzare per queste strade all’inizio poco trafficate e poi sempre più frequentate, sempre con la vettura davanti che dava la velocità controllata (a volte ai 30 e più, poi ai 20 e ogni tanto uno stop, come quanto abbiamo dovuto imboccare l’Aurelia. Tanto tira e molla e alla fine un buon allenamento piacevole in mezzo a tanti cicloturisti e cicloamatori che per una volta hanno dovuto accontentarsi di una sgambata invece delle maggiori fatiche delle uscite usuali ora che il tempo diventa ideale per prendere la bici.
8 aprile 2006, 101 km, 25,1 km/h
Alle 8,30 scendo per raggiungere il gruppo dei Castellaccio che partono alla fine di via U. Della Seta. Si va per Fidene, la Salaria fino al bivio per Palombara (sono davanti con un gruppetto che aspetta il grosso del gruppo al bivio), si sale con un saliscendi fino alla dritta per Stazzano, si rifà il gruppo e via per il caffè a Morione. Paga un lungagnone che deve bagnare la sua nuova BMW (“qua tutti cambiano la bici, io ho cambiato la macchina”). Tutti d’accordo si sale per Monteflavio, ma ci si dovrebbe fermare al bivio per Montorio. Arrivo “quasi” ultimo, con il 39/23 e per me di questi tempi è un buon risultato. In discesa vado prudente, non l’ho mai fatta e così seguo Alfredo che come al solito fa il saggio. Neroli, Acquaviva, Corese Terra e Salaria. Avanti a buon ritmo, dopo Monterotondo mi metto davanti a tirare. Non mi sembra vero di non essere rimasto indietro da solo come altre volte. Buona uscita.
9 aprile 2006, 83 km, 22,5 km/h
Giorno di elezioni, caldo, bel tempo. Alle 9 con A e M a Ponte Mammolo, La via Tiburtina è tutta una buca. Credo che anche Veltroni verrà battuto dalle buche, non dalle urne, quando sarà il momento. Per troppo tempo sono stati fatti lavori in modo approssimativo senza toccare il fondo stradale, i ritagli quando vengono fatti i lavori per il gas o per mettere i cavi non sono mai fatti a regola d’arte. Eppure abbiamo trovato stdae buone in Austria, Cekia, Polonia, Ungheria e anche in Romania….Incontro a Settecamini Graziano, il compagno delle uscite in bici a Marta (sul lago di Bolsena), lui è appena uscito da casa (“aspetto che passino tutti i ciclisti e poi esco anch’io”). Si gira per Guidonia e si sale a Marcellina, Nel frattempo Aurelio e Massimo hanno allungato e così salgo appresso a Graziano col 53/23 e poi alla fine metto il 39. Ci ricongiungiamo, ma per poco perché sulla salita per San Polo dei Cavalieri Graziano parte veloce e noi tre tranquilli col 39/21 sino alla fine, ma Massimo ci ha preceduto andando decisamente più veloce. Caffè in piazza, tutto il paese a prende il sole dei 630 metri. Poi io allungo in discesa (mi rimane solo quello…) e vado avanti verso Tivoli, e poi giù ancora abbastanza cotto quando arrivo a Bagni. Mi raggiungono solo a Settecamini e io sono andato veramente piano. Arrivo alla fine del giro a corto di energie, era tanto che non facevo una due giorni impegnativa..
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23 aprile 2006, 110 km 23 km/h
Partenza da Contrada Pascarosa, Comune di Ostuni, Brindisi, con Aurelio e Massimo alle 9 e 10 circa. Siamo in Puglia ospiti nei trulli di Aurelio, anzi siamo a Eutopia, in un “bel luogo” ricco di storia e di natura in fiore. Ieri siamo partiti da Roma, Massimo ed io, con le nostre bici caricate sull’Espace, con l’aggiunta della Daccordi di Aurelio. Questa mattina facciamo un giro nella provincia di Taranto. Si scende sulla strada principale e con i primi saliscendi si arriva a MartinaFranca, bianca sulla collina, poi dopo aver chiesto più volte (andate verso la stazione e poi prendete la strada anche per Mottola che poi si divide..) giù verso Massafra. Incontriamo diversi ciclisti della nostra età che viaggiano verso il loro paese dopo aver fatto un giro nelle strade poco battute, si passa vicino al Bosco delle Pianelle e si scende per una bella discesa in vista del mare. Nella cittadina c’è l’animazione del giorno di festa, ci accompagna uno scugnizzo con la sua mountain bike che sfreccia nei vicoli stretti. Ci accompagna in un “buon bar”, il caffè ottimo e anche il dolce di mandorle. Il prezzo del caffè è il più basso d’Europa, credo: 30 centesimi. Si passa due volte sul ponte che collega le due parti del paese divise da una profonda gravina e ci dirigiamo verso Crispiano e Villa Castelli. Gelato per riprendere energie e alle 14 ripartiamo per l’ultimo tratto in leggera salita verso Ceglia Messapica e poi per Pascarosa con l’ultima salitella.
Le strade sono in buone o discrete condizioni, noi non abbiamo una grande condizione paghiamo in lucidità negli ultimi chilometri correndo il rischio di sbagliare strada ad un passo da casa, ma c’è la statua di San Padre Pio su una lunga pertica che fa da punto di riferimento e arriviamo nel trullo cn le scarse energie residue.
24 aprile 2006, 110 km
Si parte sempre con calma, alle 9 e 30 circa in direzione di Gallipoli. Sulla cartina sono poco più di 100 chilometri e dovrebbero essere quasi tutti in discesa, si parte da 290 metri e si arriva a livello del mare. Partenza energica da parte mia, tengo un buon ritmo, le gambe girano bene e si sta sempre sopra i 30. Ceglie Messapica in poco tempo e poi giù a Francavialla Fontana che aggiriamo verso destra in attesa delle indicazioni di Mandria. Fa caldo ma c’è brezza, a volte contraria. Ad Avetrana sosta per il caffè (Caffè Roma tenuta da un’emigrante di ritorno dalla Svizzera). Chiacchiere con un signore del posto seduto al fresco e poi il consiglio (“andate per il mare a Torre Colimena, non prendete la strada diritta piena di camion, pericolosa…”) che seguiamo dirigendoci in discesa verso le spiagge e i canneti che segnano gli stagni costieri. Si viaggia bene verso Porto Cesareo che riusciamo ad aggirare arrivando direttamente alla spiaggia di S. Isidoro, bianca, bella, già con i primi bagnanti stesi al sole. Ci fermiamo per le prime fotografie davanti al mare. Abbiamo già attraversato un bel pezzo di Puglia e proseguiamo verso un bel tratto di costa in corrispondenza di Porto Selvaggio (riserva naturale) attualmente pieno di alberi fioriti di grandi palline gialle, grandi come quattro volte i fiori della mimosa. Sulla salita soffro e mi stacco. Fatica dura negli ultimi chilometri che portano a Gallipoli che vediamo sullo sfondo alla fine di un viadotto. Arrivando, tappa immediata in stazione. Abbiamo nelle gambe già 106 km e intendiamo tornare in treno. Scopriamo che il Regolamento delle Ferrovie del Sud Est (FSE) prevedono il trasporto bici solo per il periodo 20 giugno-10 settembre, negli altri periodi non si sa come fare. Il suggerimento del capo stazione è quello di trasformare la nostra bici in un normale bagaglio (“mettete le bici o le sue parti in grandi buste..”). Acquistiamo i biglietti, partiremo col treno per Lecce delle 17.18. Intanto andiamo in una trattoria davanti ai bastioni della città vecchia, lasciamo le bici a vista e così, vestiti di tutto punto con le nostre divise sgargianti da ciclista ci sediamo tra “borghesi rispettabili” e persone ben vestite (“Senatore, che piacere vederla..”) e ci mangiamo ostriche, spaghetti e frittura. Poi giro per il centro del paese e per i bastioni, foto e gelato. All’ora convenuta siamo alla stazione. Facciamo salire le bici e appena arriva il Capotreno comincia la negoziazione e una dialettica spinta fino alla frase (“qui io chiamo i Carabinieri, il treno è in ritardo di due minuti, io non mi assumo responsabilità..”) Poi arriva un collega che riesce a far partire il treno con noi sopra e con le bici nel bagagliaio. A Lecce sin cambia treno, stessa scena (“Noi dobbiamo arrivare a Pascarosa, come facciamo, ..”) Smontiamo le bici e facciamo salire come bagagli a mano tre telai da corsa e sei ruote leggere. A Manduria cambia il capotreno, c’è da rinegoziare la nostra presenza. Sale il Nuovo Capotreno e le prime parole sono di questo tono “E adesso cosa dobbiamo fare di queste bici? Dite che sono dei telai e che queste sono delle ruote, volete vedere che io in pochi minuti ve le monto tutte e tre..” “Ma allora lei di biciclette ci capisce..”. Comincia il suo racconto e l’argomento è uno solo, le sue gare in bici da dilettante (Campione regionale su strada e su pista, ha fatto i nazionali, ha corso con professionisti come Conti e altri..). Ci parla dei tubolari cui non rinuncerebbe mai, delle salite e delle volate vinte. Intanto si fa buio. Quando scendiamo alla stazione di Pascarosa (fermata facoltativa, dirlo sempre al conduttore) è decisamente buio e lui ci aiuta a rimontare le ruote. Si scende verso la provinciale si sale prt lo stappo ripido, io col 39/21, gli altri molto più leggeri, su di loro i racconti del Ferroviere-ciclista forse non hanno fatto lo stesso effetto.
25 aprile 2006, 92 km
Dopo aver aiutato Aurelio ad imbiancare i tetti dei trulli e a tagliare l’erba del giardino partiamo solo Massimo ed io alle 11 e 30 per andare a pranzo a Putignano dal mio amici Walter. La strada è bellissima e tutta mossa con dislivelli mai notevoli ma sempre interessanti. Passiamo per Cisternino, Locorotondo (Massimo fa almeno un chilometro in più per cercare il suo giornale preferito, senza peraltro trovarlo..), Alberobello (lo aggiriamo) e poi Putignano. Per arrivare al trullo di Walter ci arrampichiamo su una collina con uno strappo almeno del 15%. Arriviamo in tempo per la pasta, la carne alla brace e un buon vino rosso. Ho portato con me uno zainetto abbastanza capiente e ci si cambia all’aria aperta. Per digerire vado per asparagi. Si riparte alle 17 e 15 circa e si fa di nuovo la stessa strada che sembra in verità meno impegnativa. Ci si ferma ad ammirare la zone dei trulli nel centro di Alberobello e a farci due foto. Sembra di essere all’interno di un parco giochi. Si fa fatica a circolare anche con la bicicletta. Si riparte col cielo scuro, discese e salitelle a Costernino. Quando pensiamo di essere a quattro chilometri dalla meta sbagliamo incrocio e ci dirigiamo verso Ostini. In vece di tornare indietro arriviamo alla frazione Casalini e chiediamo notizie a un anziano davanti al bar “andate quasi fino al canile, girate a destra e arrivate all’altra strada”. Detto fatto. Stradine di campagna asfaltatate ed in buone condizioni, poi a sinistra e , sotto la onnipresente statua di Padre Pio si gira a destra verso Pascarosa e la sua salita. Abbiamo cercato di evitare questo strappo ma per due volte, senza volerlo ci siamo trovati a quel bivio e a quella salita taglia gambe. Destino.
Maggio
1 maggio 2006, 62 km
Dopo due giorni di tempo incerto finalmente una bella giornata e con il “muletto” parto dalla casa al lago di Bolsena e comincio da Marta il solito giro del lago prendendo la Verentana che sale a Valentano con lo strappo duro che fa sentire le gambe. Decido di andare tranquillo, senza cercare di forzare, e leggero, metto il 24 e salgo sempre sotto soglia. Continuo così con una bella vista sul lago e le due isole e arrivo al Passo della Montagnola in poco più di un’ora. Poi giù per Gradoli (un po’ di vento e arrivo ai 63) e a Bolsena per il caffè in piazza (ancora chiusa alle macchine per i lavori di pavimentazione). La salita a Montefiascone col 39/21 con un buon ritmo senza mai superare i 153 battiti, per me è un buon segno. Arrivo a Marta con qualche minuto di ritardo rispetto alla mia media abituale ma mote meno stressato e con le gambe sane.
6 maggio 2006, 56 km, 24 km/h
Uscita pomeridiana, di sabato, per le strade intorno al quartiere, Bufalotta, Marcigliana, Cesarina, ritorno verso la Salaria per Tor san Giovanni. Incrocio Aurelio quando ho già pedalato per più di un’ora e mezza, facciamo 10 km assieme e poi ci diamo appuntamento per la prossima uscita (domani) , tempo permettendo. Praticamente ho fatto tutto il percorso con il 39/17 cercando di accelerare in salita con più ritmo e senza lavorare o quasi in discesa.
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7 maggio 2006, 96 km, 25 km/h
Appuntamento alle 8 e 30 a Ponte Mammolo con A e M. Arrivo un po’ tardi, contento di non partire con il groppone della domenica. Vanno forte e a stare in gruppo si creano anche problemi al traffico della Tiburtina. Incontriamo per strada il gruppetto del Massi Bar- Brunetti che è diviso in due tronconi e così agevola il nostro inserimento. Si va abbastanza veloce fino all’altezza del ponte sull’Aniene prima di Villa Adriana, allora loro girano a destra e noi si sale più tranquilli verso Tivoli. Mi stacco ma non di molto, Aurelio rimane sempre a vista. Giriamo a destra per S.Gregorio da Sassola. La strada è agevole, sale lentamente, ci sono fiori ovunque, la vista sulla valle è stupenda, si vede la Chiesa a vela che costeggia l’autostrada per l’Aquila e poi si supera un dosso per scendere al paese. Due ci superano, vanno con un bel rapporto, altri li superiamo prima di collinare. Al bar della piazza principale fuori del centro storico si prende il caffè e si riempiono le borracce. Poi per Casape, Poli e poi in discesa tra campi coltivati a fave. Si gira a destra, poi a sinistra e poi con un o strappo si riguadagna la strada per il ponte dell’Aniene. Metto un rapporto tranquillo, il 53/21 e vado leggero sulla Tiburtina, gli altri due avanti ma non di molto. Ci si ricongiunge a Settecamini, c’è traffico e come sempre di domenica noi ciclisti diventiamo invisibili. Così le macchine girano senza mettere le frecce, si aprono gli sportelli senza guardare se qualcuno arriva, ci si immette senza attendere, e così via.
13 maggio 2006, 40 km
A Marta di sabato pomeriggio con la Giant (domani la mattinata è dedicata alla Barabbata, cioè la sfilata dei villani, dei panificatori, dei vignaioli e dei pescatori del paese che portano carri e doni alla Madonna del Monte). Prendo la strada sterrata che costeggia il lago e poi la salita abbastanza ripida che da Montefiascone lago porta al centro del paese. Bene anche con 39/21. Poi giù per la Cassia in direzione di Viterbo (col 13 anche sulle piccole zampette) e poi col solito venticello contrario per la Commenda, poi giretto anche fino alla chiesa addobbata per domani e con i fedeli in preghiera.
15 maggio 2006, 40 km, 25,1 k/h
Uscita dopo le 18 per la Bufalotta e poi come sempre per la Marcigliana e Cesarina di buona lena per tener in moto le gambe. A quest’ora la temperatura è ideale.
20 maggio 2006, 54 km, 25,4 k/h
Di sabato pomeriggio perché domani vado a Napoli. Uscita per Tor san Giovanni e vie tra la Salaria e la Nomentana. Cerco di tirare col 53 le salitelle per far muscoli.
22 maggio 2006, 47 km, 25,2 k/h
Giro serale per la Marcigliana. C’è sempre molto traffico e caldo di giorno, si sta bene dopo le 19.
26 maggio 2006, 48 km, 26,1 k/h
Solito giro serale per la Marcigliana con buone sensazioni sia con rapporti duri che con quelli più tranquilli. Pedalo con un genovese che con una bici gialla Scapin va veloce con rapporti agilissimi.
28 maggio 2006, 82 km
A Marta, la domenica delle elezioni amministrative, partenza dalla casa del lago alle 9 meno 10 in direzione di Talentano, salita con rapporti leggeri e come di regola, un po’ meno di un ora per arrivare ai 630 del Valico della Montagnola, poi dalla cantoniera giù fino a Pitigliano. Caffè al bar all’ingresso del paese metre sono in arrivo motociclisti per un raduno nella piazza principale. Poi giù nella valle e su per lo strappo duro fino al livello del paese poi per Farnese, passaggio nella piazza, strappetto duro e poi verso Ischia di castro, altro strapetto davanti a frasi inneggianti a Pantani e poi più tranquillo fino a Marta. Il tutto in tre ore e quarantacinque. Pensavo di andare più veloce in salita.
Giugno
3 giugno 2006, 85 km, 24 k/h
Uscita di sabato mattina per allenarmi per la Mediofondo di domani. Si va con Vitello a Palombara sabina dove per la prima volta Franchi organizza con un gruppo locale una Granfondo di 143 km, una Mediofondo di 93 Km alla quale mi sono iscritto, e una passeggiata cilcoturistica di 66 km. Mi avvicino alla palombarese e vedo le frecce che segnano per terra il percorso della gara di domani a partire dalle ultime case di FonteNuova. Ci sono i due strappi che faccio col 39/23 perché mi sento a corto di energie appena partito. C’è un forte vento contrario e il cielo promette pioggia. Poi verso il Bivio che porta alla stazzanese e quindi al Bar di Stazzano sosta per il caffè. Giro per Palombara alla ricerca dell’organizzazione dell’evento di domani ma sembra che non ci sia ancora nulla. Ritorno al bar (ho dimenticato la borraccia), scendo e ritorno per la palombarese. Cominciano a girare le gambe dopo due ore e mezzo. Torno tranquillo ma il dispendio di energie c’è stato.
4 giugno 2006, 94 km, 4 ore e 27 minuti (soste comprese)
Sveglia alle 6 meno un quarto, mi faccio un piatto di pasta in bianco sperando di avere con i carboidrati l’energia necessaria per la Medio fondo. Poi parto in macchina e arrivo a palombara alle 7 e 40. Preparativi di tanti corridori sul piazzale dello stadio. Decido di andare con la maglia lunga, ci sono 13 gradi al raduno. Sembra che si siano iscritte più di trecento persone. Arriva Massimo che è preoccupato perché ha paura del ritmo e della strada che non conosce. Si parte con il giro del paese, in salita. Subito con il fiatone, non è giornata ! Si arte in discesa a tutta , vanno a più di 50 anche sui falsopiani e quando arrivo al bivio di Marcellina sento che balla la ruota anteriore, la sensazione è molto brutta, la bici in discesa sembra che non sia sicura. Mi fermo e guardo la ruota, nel frattempo Massimo se ne va avanti agganciato ad un buon treno. La ruota ha il mozzo lasco e effettivamente balla troppo, dovrò farla vedere, non sembra grave così riparto con alcuni ritardatari. Davanti c’è già il vuoto. Discesa fino a Guidonia, pedalo con Sirovich del Gruppo Franchi, mi dice che ha provato il Terminillo da Leonessa sabato scorso ma si è dovuto fermare per la neve sui 1700. Comincia il percorso ondulato e si scende sulla Palombarese, c’è una ultima curva e un corridore è a terra con un Ambulanza che sta portando le prime cure ( si saprà dopo della rottura del femore). Sui primi strappi pedalo con un ciclista del posto che mi racconta che non fa più gare da trent’anni e che quelle salite adesso è “costretto” a farle con il 39/26 e non più col 42/18. Mi lascia alla fine della salita e lo vedo solo in lontananza, si va verso la Salaria e si gira dopo un po’ per una bella strada di campagna che porta sotto Moricone con almeno sei sette strappi anche abbastanza lunghi. C’è un ciclista abbastanza anziano che si fa “scortare” penso dalla figlia con una vecchia Fiesta. Aspetta, controlla, allunga un pò d’acqua, si ferma e poi supera e si piazza a vista. Arriviamo ai 40 sotto Morione dove c’è il ristoro. Scendo dalla bici, acqua, tè freddo, un piccolo dolce, due fette di mela (squisita). C’è un gruppetto della Banca di Roma, una ragazza e il ciclista di Franchi che vedo sempre alle gare sociali. Riprendo fiato per 10 minuti, qualcuno parte prima, altri aspettano altri ritardatari. Si va in discesa e al bivio incrocio il primo gruppo dei mediofondisti, vanno come treni, io viaggio già adesso con circa un ora di ritardo. Si sale per Montelibretti, tranquillo ma con rapporti leggeri, poi dentro al paese scompare qualsiasi forma di controllo, non ci sono più uomini dell’organizzazione e si fa fatica anche a trovare la strada. La vettura di “fine corsa” è davanti a noi di diversi chilometri. Discesa verso la Salaria, sono solo da troppi chilometri e non sono molto convinto di andare nella giusta direzione. Arrivo a Passo Corese e finalmente ci sono le frecce. I due percorsi si dividono e salgo per la salita della Salaria fino a Borgo Quinzio, vado piano ma non male. Si sale fino al bivio per Moricone e giù in discesa fino all’attacco per arrivare ala paese. Mi sembra di essere a buon punto, non mancano più di 20 km. Ci dovrebbe essere un secondo ristoro a Stazzano ma non lo vedo. Mi superano in tanti fra quelli che hanno fatto il percorso lungo e sono saliti fino a Montorio e al bivio per MonteFlavio. Vanno veloci e scompaiono alla vista anche troppo in fretta anche in discesa. Alla fine i chilometri che mancano sono 10 e ci sono le terribili salite che portano al bivio per la Chiesa romanica di S. Giovanni in Argentella. Metto il piede a terra tre volte e alla fine faccio (come già tre anni fa) gli ultimi 40 metri a piedi. Poi mi riprendo per andare all’arrivo di Palombara sabina e al controllo della Winning Time. Preciso è il tempo, controllo, 4 ore e 27 minuti, soste incluse, ovviamente. Pensavo di impiegarci molto meno, Massimo mi incita, lui ha impiegato esattamente 4 ore, anche lui pensava di andare più veloce. Arrivo che non sono particolarmente “cotto”, altre volte lo sono stato di più, mi sono preservato ascoltando i battiti ripresi dal cardiofrequenzimetro, ho cercato di non forzare, forse sbagliando…Aspetto il pasta party e il piatto di fagioli col sugo. Poi le premiazioni. Vincitore assoluto della GranFondo un corridore professionista Stefano D….. I primi arrivati della MF hanno impiegato meno di due ore e mezza. Esperienza interessante ma da non ripetere, almeno con questa preparazione e con questa debolezza……
10 giugno 2006, 40 km, 25,2 km/h
Uscita a Marta con il “muletto”, di sabato pomeriggio verso Tuscania di buon passo e poi su per la strada per Viterbo a buon ritmo, poi per “Serpepe”. Mi telefona Daniele mentre sono in salita, mi fermo e trovo un messaggio di Sergio F. che dice di aver messo “finalmente” la sua MB in macchina e da Viterbo sta tornando a Roma.
14 giugno 2006, 27 km
Di pomeriggio appuntamento con Sergio F. per le strade di Vigne Nuove, ha la sua Bianchi Corse “Martini Racing”, bel modello di MB, al top della gamma nove anni fa, comperata da Caprio a Montefiascone. Ce ne andiamo nella Riserva naturale della Marcigliana fino al tratto di strada bianca. Gli indico la discesa e la direzione della via che porta verso la Salaria poco prima di Monterotondo. E’ la sua prima uscita e torniamo presto, all’inizio si sente impreparato poi ritornando verso la Bufalotta mette (credo) il 42/13 e sulla salitella mi stacca.
Dopo la doccia corro da Franchi, si taglia il prosciutto vinto dalla squadra alla Granfondo delle Cerase di domenica come squadra più numerosa. Ci sono alcuni che hanno pedalato anche con me , si parla delle salite e delle uscite. Decidiamo con Gianni e con la Jole di aprire un sito Web per il negozio e per la squadra ciclistica.
18 giugno 2006, 62 km, 23 k/h
Appuntamento alle 8,30 da Rossano, sono a Marta e oggi dovrebbe essere una bella giornata, invece alle sette e mezza cadono gocce di pioggia, sono poche e si possono quasi contare sulla polvere del giardino davanti casa. Con Graziano arriviamo da Rossano che è già pronto. Si prende per il percorso tranquillo di Piansano, piccoli saliscendi per arrivare fin sotto al paese, poco prima aumentiamo il gruppo, arriva un cognato di Rossano ( e quindi di Rodolfo che oggi è rimasto a casa perché non troppo in forma). Il cognato pedala bene, ha una Pinarello in alluminio e un fisico possente, si va avanti verso Tuscanica, lui non molla. All’ingresso del paese Rossano buca e viene raggiunto da un quartetto del Gruppo Ciclistico Martano, si torna insieme fino al lago. Gli altri si fermano, io voglio pedalare un po’ in salita e prendo per Montefiascone (salgo col 39/21 abbastanza sciolto), giro dentro al paese e salgo per lo strappo del Ristorante La Cavalla. Mi fermo al Belvedere con la meravigliosa vista del lago di Bolsena con le due isole, si sentono smarmittare le auto d’epoca di un raduno che prevede anche moto Morini, Guzzi e altre due ruote di quaranta e cinquant’anni fa.
20 giugno 2006, 40 km
Pedalata serale verso la Bufalotta e Tor S. Giovanni. Rapporti agili provando a forzare sul ritmo in occasione delle salite.
25 giugno 2006, 89 Km
Di domenica mattina con Aurelio I. e Massimo V. di nuovo insieme per riprendere una vecchia abitudine. Tiburtina, Guidonia, salita di Marcellina ( mi stacco ma di poco), Palombara (mi lascio staccare e vado avanti, ma indietro, solo), Stazzano, Moricone. Caffè. Ritorno per la stessa strada, prima male poi dopo Guidonia bene, come se avessi ritrovato tono muscolare e pedalata sciolta (questa volta sono io che pedalo avanti a buon ritmo..)
27 giugno 2006, 102 km 22 k/h (al netto delle soste, soste lunghe e fatte a quasi a tutte le fontanelle presenti sul del percorso..)
Sono in ferie e decido di riprovare una parte del percorso fatto alla gran Fondo delle Cerase. Attaccata la Nomentana, poi la Palombarese me la cavo bene sulle due salitelle dopo Fonte Nuova e vado verso palombara con lo strappo duro ( al 16%?) in coincidenza del bivio per la chiesa di S. Giovanni in Argentella, soffro ma rimango seduto a pedalare con il 39/26 e riesco a scavallare senza mettere il piede a terra, per la prima volta dopo i due tentativi passati, salgo anche al paese quasi tranquillo. Caffè a Moricone al solito bar e poi su verso Monte Flavio. Pedalo sotto il sole e cerco in alcuni tratti l’ombra anche a costo di pedalare contromano. Non ci sono auto, sugli alberi ci sono ancora ciliege invitanti ma preferisco l’acqua delle due borracce. Mi fermo sotto il paese a 800 metri, all’ombra. Ci sono due giardinieri del comune di Monte Flavio che aggiustano un’aiuola, mi fermo a commentare il tempo, il turismo, la città divenuta più vicina da quando c’è il trenino FM 1, l’arrivo degli extracomunitari (sono 150, tutti bravi e ci sono anche le rumene..), i funghi delle varie stagioni, le corse in montagna sul Pellecchia, le feste e le sagre paesane con la polenta e con le chiacchiere,… Tanti argomenti mentre mi riposo all’ombra, passano così 40 minuti e devo salire al centro del paese con l’ultimo strappo. Telefono a Massimo V. che sta al lavoro e gli racconto dei progressi e del giro che sto facendo. Poi in discesa, per una volta prudente, passo per Stazzano e quindi a casa con un caldo eccessivo e il corpo prosciugato.
29 giugno 2006, 41 km , 26,5 k/h
Con il “muletto” da Marta a Tuscania per Serpepe, facendo il giro al contrario rispetto a qualche giorno fa. Bene direi, anche perché ho alleggerito con rapporti più corti. Andando su verso Marta ho pedalato con un ciclista di Tuscania che quest’anno di ce di aver fatto poca strada (circa 1000 km), lavora in Telecom e che ogni tanto il giovedì “ruba” qualche ora alla famiglia e pedala. Chiacchierando si pedala bene e non sento la salita, alla fine il cronometro dice che anche leggeri si fanno le medie giuste per l’allenamento.
Luglio
2 luglio 2006, 64 km, 22 k/h
Da Pitigliano, prova del circuito breve della Granfondo Città del Tufo che si correrà il 16 luglio.
Parto da Marta con la Giant in macchina, caffè in piazza a Pitigliano alle 9 e partenza con la solita discesa ripida e la salita dura per la chiesetta verso Quattro strade. Poi giù in discesa moderata verso Manciano, si scende fino al Fiora e si risale con tratti di diversa asprezza fino all’ingresso del paese, si gira a destra (son passati 19 km) verso Poderi di Montemerano e il paese di Montemerano prima in leggera salita e poi discesa fino alle Terme di Saturnia. Mi fermo ad osservare il magnifico panorama della cascata con l’acqua termale calda che si riversa su un nutrito gruppo di bagnanti. Dalle Terme in poi la strada sale, dapprima in modo brusco, sino al bivio per il paese di Saturnia e poi con dolcezza e in modo costante per ampie curve sino a Poggio Capanne (chiedo notizie della strada e mi riempio le borracce di acqua fresca dalla fontana davanti alla chiesetta del borgo medioevale), poi su fino a Catabbio (son circa 40 km). E’ domenica mattina e c’è poca gente in giro, siamo al punto più alto del percorso, 506 metri e la strada comincia e a scendere per una strada scorrevole ma con alcuni tagli e pieghe dell’asfalto che possono diventare pericolose in gara. Passaggio per S. Martino sul Fiora, a destra si vede in lontananza Manciano (in realtà si gira per una conca dominata dal castello di M.) e in falsopiano fino a sotto Sovana. Dal bivio per il paese la strada sale con uno strappo discreto e il cammino è reso ancor più faticoso per il caldo (metto anche il 23, ho poche risorse energetiche), poi al bivio del Pian della Madonna si scende per Pitigliano con una discesa di più di due chilometri, poi al ponte sul Lente si comincia salire, prima tranquilli e poi con lo strappo finale (metto il 25). Alla fine , soste comprese , impiego tre ore meno qualche minuto. Troppo, ma di questi tempi continuo a pedalare anche se mi sento con poche forze e le gambe sono abbastanza doloranti. Al bar incontro il Bussi (credo si chiami così) del Gruppo Ciclistico che organizza la Gran Fondo del 16, è uscito con un gruppetto del paese e ha fatto lo stesso percorso partendo alle otto meno un quarto (col fresco), dice di aver fatto il giro in due ore e tre quarti. Secondo me sono andati più veloce. Per il 16 deciderò in prossimità della gara.
7 luglio 2006, 60 km
Giro del lago di Bolsena, da Marta verso Talentano, alla cantoniera di Latera in poco più di un ora, poi per Gradoli e Bolsena. Caffè e salita a Montefiascone di buon passo. MI fermo da Caprio, la bici di Daniele finalmente è aggiustata. Discesa a tutta.
8 luglio 2006, 54 km, 23,8 k/h
Salita a Montefiscone pedalando con due ciclisti che venivano da Piansano, poi verso Bolsena e prendo la salita che parte dalla piazza principale e costeggia il castello. Sale tranquilla con pendenza costante, aspetto la pasrte dura che non arriva mai, bella la vista sul paese e sul lago, si sale tra ulivi. Al bivio per Orvieto prendo a destra in direzione di Bagnoregio, la strada sale più ripida fino alla Casentinese, poi per saliscendi fino a Montefiascone e poi a Marta.
12 luglio 2006, 40 km, 25,7 k/h
Di sera per Tor San Giovanni, pedalo in compagnia di un lungagnone (190 cm) che fa il dentista, viene dal Nuovo Salario, corre a piedi ma ha problemi al ginocchio e intanto pedala e molto bene. Ha una Trek in alluminio (buon equilibrio tra qualità e prezzo per una bici con il nuovo Stimano 195 a 10 velocità) ed ha anche una MB pure della Trek (acquistate da Fatato). Usa molto il cambio, io invece non cambio quasi mai, e in salita tende sempre a staccarmi. Me la cavo abbastanza bene e parlando pedalo senza stress e con un buon allenamento.
15 luglio 2006, 25 km
Di sera, in vista della gara di domani, esco con la Mass che ho portato a Marta e salgo verso Montefiascone, cerco di pedalare con un po’ di forza ma senza far salire i battiti, alla fine salgo sull’ultimo gradino che arriva alla Rocca. Una vista stupenda del lago e delle montagne tra le quali svetta l’Amiata. Prendo fiato, scendo in paese e risalgo su davanti al ristorante La Cavalla e poi giù verso Marta. In discesa tengo il ritmo.
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16 luglio 2006, 64 km
E venne il giorno della Gran Fondo della città del Tufo che parte da Pitigliano alla 8,30. Sveglia alle 6, ma intanto ho dormito poco come al solito quando mi devo alzare presto. Si alza anche Rita che mi accompagna. Solita colazione con Orzo, pane e miele e marmellata. Poi in auto fino a Pitigliano. Ho già messo il numero sulla bici, ieri sono venuto qui a prendere il pacco gara (una bottiglia di rosso Vignamurata, 250 cc di Olio di frantoio, il dolce degli ebrei di Pitigliano-lo Sfratto). Parto con il 271. Prendo il caffè al bar, vedo il Bussi (Tonino) che gira in moto, c’è Lelli e c’è anche Colagè. Io conosco solo Giuseppe Caprio che fa il lungo. Io faccio il corto che ho già provato quindici giorni fa. Si parte in orario, io sono emotivo e nervoso, non so correre, freno in discesa, siamo 150 e i primi si sono già lanciati. Saliamo alla Madonna e sono già fra gli ultimi, vado sul piano con ritmo regolare ma piano rispetto ai molti, c’è un piccolo drappello di ritardatari e io con loro. Quando la strada sale per Manciano siamo in cinque abbastanza vicini, io sono penultimo, dietro lascio il 312. A quel punto faccio tutta la corsa da solo, non supero e non vengo superato. Quando, dopo Saturnia si sale e c’è vista, davanti vedo la macchina di fine corsa (ho detto che non c’era bisogno di seguirmi, so la strada) che segue chi mi precede di qualche minuto. Mi fermo a S.Martino sul Fiora per un piccolo ristoro, parlo con alcuni dei “rifornitori” e vengo a sapere che c’è stata una caduta poco lontano ed è intervenuta l’ambulanza. Parto dopo 10 minuti e devo combattere con il vento contrario. Vado del mio passo e non guardo l’orologio. Quando attacco la salita di Pitigliano so che sono andato piano e che ho impiegato 15 minuti in più della prova di due settimane fa. All’arrivo c’è Rita, ha aspettato con la moglie di un Supergentlemen di Pisa di 64 anni che è arrivato da almeno un’ora. Doccia, diploma (64° e sesto di categoria, penso di essere l’ultimo in assoluto, ho impiegato tre ore e sette minuti). Poi tutti al pasta party. Eccezionale! Due tipi di pasta, formaggio molle e formaggio stagionato, prosciutto locale tagliato a fette “erte”e dolce. Mezzo litro di vino e acqua. Un’organizzazione perfetta e una cerimonia di premiazione che mi ha fatto incrociare Lelli, Colagè, Sguerri (il vincitore assoluto del lungo), Immaturo e Ferri (di Pitigliano). Il pisano è simpatico, si chiama Paolo ma tutti lo chiamano Paperino. Corre per vincere, è appena stato a correre sull’Etna, dice che in Austria c’è una settimana di gare aperta a tutte le categorie e dove si vive per giorni di ciclismo ( a St Joan in Tyrol, mi pare..).
Esperienza bella ma credo di essere fuori dalla mentalità di queste competizioni. Vado meglio quando pedalo da solo.
Alla fine ci sono le classifiche on line (sembra che sia stato terz’ultimo), la classifica è sul sito www.gcpitigliano.it .
23 luglio 2006, 88 km, 23 k/h
Partenza da Kornos alle sette un quarto, a Marta paese da Rossano con Graziano e il cognato di Rodolfo. A Capodimonte si incontra il gruppo ciclistico di Marta che fa riscaldamento, poi per Piansano (“dottore, lei viene con noi, andiamo a Acquapendente..”), così quando ci si divide in tre gruppetti io con altri 5 si va per Talentano, Grotte di Castro, S. Lorenzo Nuovo e per la Cassia fino a Acquapendente. Tre vanno forte, io sto al livello di altri due che pedalano ma non hanno il passo da gara. A un certo punto uno dei migliori ha un problema alla bici e noi andiamo avanti, io mi avvantaggio per prendere un caffè alla Cantoniera di Latera. Mentre mi rifornisco passano davanti al distributore e proseguono. Mi avvio sulla strada del ritorno di buona lena ma senza il pungolo dei tre che tirano e scattano. Buona passeggiata con buon ritmo nonostante il sole a picco.
Agosto
14 agosto 2006, 40 km
Riprendo la bicicletta per la prima volta da luglio, ho appena finito le vacanze il giro per la Francia ( in macchina e senza bici) e provo a far girare la gambe andando verso tuscanica. Di solito nella strada quasi tutta in discesa riesco a tenere ritmo e velocità, non questa volta. Arrivato alla discesa verso il Marta decido di prendere per il Duomo di Tuscanica dedicato a San Pietro. Pisolini ci ha girato alcune scene con Totò di Uccellacci e Uccellini. Entro nel pratino con la bici e visito la chiesa, ci sono alcuni turisti, italiani e stranieri. La chiesa è stupenda e dopo tanto gotico fa piacere vedere del romanico. Scendo e mi fermo anche a S. Maria Maggiore, finalmente riaperta ai tirasti e a tutti coloro che vogliono vedere gli affreschi meravigliosi del nostro miglior Medioevo. Riprendo rinfrancato ma in salita devo andare piano e leggero, altro che 53/17! Devo salire con il 39/21 e sotto i venti. Poi per Serpepe e a Marta.
16 agosto 2006, 60 km
Giro del lago con partenza alle dieci. Prima il tempo è incerto, fa quasi freddo, poi il cielo si apre.
Per la salita di Montefiascone mi afianca un fiorentino di 52 anni che sta al campeggio Amalasunta sul lago. Ha già fatto il giro del lago e deve passare da Caprio a prendere un raggio che si è rotto sulla salita di Gradoli (“Ho forzato un po’ e ho sentito un crac..”). Parlo s pedalo e sono al limite ma per me va bene. Il contachilometri comincia a funzionare solo a Bolsena ma va in miglia, mi fermo a regolarlo sui chilometri. All’attacco della salita di Gradoli mi rendo conto che sono debole e con le gambe dure, salgo leggero e con fatica. Un caffè alla cantoniera e poi verso Talentano, in discesa ‘è vento laterale e devo frenare per non finire a terra. Con le soste e i rallentamenti vari impiego quasi tre ore.
17 agosto 2006, 40 km, 24,6 k/h
Da Marta sulla Commenda, poi per Serpepe a Tuscania e ritorno al paese. Senza forzare con i rapporti ho fatto girare le gambe e mi sembra di ricominciare la stagione da marzo. Mi tuffo nel lago e l’acqua è stupenda, trasparente. In giro, per essere agosto, non c’è praticamente nessuno..
20 agosto 2006, 77 km, 24 k/h
Appuntamento con Rodolfo, Graziano e Rossano alle 8 e 30, pioviggina, la strada è bagnata ma il tempo è molto variabile, dovrebbe migliorare. Si parte dal paese di Marta e si sale per Montefiascone, io davanti fino alla fine delle Mosse e poi rallento. Arrivo al paese e non li vedo davanti, non so dove hanno girato, si è parlato di prendere la strada per Orvieto e poi Castel Giorgio…Io faccio la solita strada e mi dirigo verso Bolsena e giro all’altezza del negozio di Caprio. Nella curva il fondo è bagnato e scivoloso. Mi accorgo con ritardo che sto scivolando aterra, la bici a destra in mezzo alla strada e io che gratto l’asfalto con la parte destra del corpo.
Mi rialzo, sono tutto nero a destra e vedo una sbucciatura al ginocchio, la bici sta bene ma il cambio lavora solo su tre rapporti. Una macchina si è fermata, un passante chiede se serve aiuto. A caldo va tutto bene e riparto con il cambio che non va. Cerco gli altri risalendo la Casentinese oltre San Flaviano, non li vedo, saranno andati avanti, mi aspetteranno più avanti. Parto verso Orvieto e incontro un ciclista di Montefiascone con la maglia del gruppo di Caprio. Ha settant’anni già fatti e una bici Colnago fatta su misura. Andiamo avanti assieme, tiro quasi sempre io e lui mi stacca in salita, andiamo così con buon ritmo fino a San Lorenzo Nuovo. Poi avanti da solo ormai convinto che non rincontrerò il terzetto con cui sono partito. Caffè alla cantoniera di Latera e poi a Marta a controllare le ferite e a usare disinfettante. Il cambio ha bisogno di essere aggiustato.
22 agosto 2006, 59 km, 23,3 k/h
Ieri ho cambiato il deragliatore posteriore della mia Giant (un Veloce Campagnolo per 80 Euro) e oggi riparto per il giro del lago, di sera, cercando di recuperare ancora un po’ di forma. Salgo per Valentano e alla Montagnola il meno di 59 minuti. Poi come al solito fino a Bolsena e in salita provo a tenere anche il 53/21. Finalmente i tempi migliorano ridiventano i miei tempi “normali”.
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24 agosto 2006, 75 km, 23,3 k/h
E’ appena ripartito da Marta con la sua bici Thoma, il ragazzo di Carlotta che questa notte è stato nostro ospite. Sta facendo in bicicletta da Bamberg in Germania (lui lavora per la Bosch) a Roma. Ieri è arrivato verso le quattro proveniente da San Galgano, vicino Siena, la sera prima a Zocca (Modena), prima ancora a Peschiera del Garda, prima aveva fatto tappa prima di Madonna di Campiglio e veniva dal Gavia e Tonale. Si era fatto lo Stelvio da Bormio appena entrato in Italia.
Tappe anche di 220 chilometri e seguendo il GPS si è trovato a percorrere strade più brevi ma anche più impegnative sotto il profilo altimetrico. Un viaggio eccezionale veramente, con una bicicletta vecchia e pesante d’acciaio tradizionale e con un equipaggiamento tecnico molto buono per trascorrere la notte in tenda nei campeggi. Ha sofferto tendinite e freddo sulle montagne più alte e ad oggi ha fatto 1500 chilometri in solitudine. Lui è un podista ma mi sembra che se la sia cavata egregiamente in bicicletta il giovane ingegnere!
Dopo che ho salutato Thomas che scompare sulla strada sterrata lungo il lago, con Graziano e il figlio Giorgio che lavora al reparto biciclette di Decathlon e Rossano (Rodolfo oggi ha la sciatica e preferisce non forzare) si parte per lo stesso giro di domenica scorsa. Io allora lo ho completato anche se con i postumi della caduta, loro invece hanno tagliato per Bolsena e fatto meno strada (anche se la salita di S. Lorenzo Nuovo sulla Cassia non è da poco..). Si va in gruppo di buon ritmo, non mi faccio staccare se non alla fine della ascesa di Montefiascone, poi me la cavo cambiando il 53 solo nei tratti un po’ più duri. Verso Valentano Giorgio finisce le energie e prosegue solo col 23. So cosa significa trovarsi completamente svuotati, si vorrebbe buttare la bicicletta nel fosso e chiedere aiuto…
26 agosto 2006, 81 km
parto da Marta per Valentano e Pitigliano, all’uscita dal paese mi raggiunge un ciclista con la divisa Piton, una bici Piton e quando si accosta mi dice di essere Piton. Piton è un telaista bresciano di Travagliato che ho incrociato con il gruppo Caprio tre anni fa il giorno della gara sociale che arrivava sull’Amiata. Scambiamo qualche battuta e mi invita nella sua “casa” ad assaggiare il vino che ha appena acquistato a Marta con l’aiuto di un altro ciclista (credo d Poggibonsi) con cui ha fatto una sgambata di 45 chilometri. Arriva al Camper al campeggio di Capodimonte e apparecchia formaggio, pane e vino. Mi schernisco ma non c’è niente da fare, faccio una seconda colazione alle 10 quando ho appena iniziato a pedalare. Si parla di biciclette, de cicloraduno di Marta del 3 settembre. La moglie si affaccia e gli ricorda che la vacanza non è fatta solo si bicicletta…
Riparto dopo venti minuti per Valentano cercando sempre di rimanere sotto soglia. Ala Montagnola in un’ora e a Pitigliano in un’ora e mezza. Caffè al solito bar e riparto senza sentire eccessivamente la salita, poi per Farnese è sempre un piacere percorrere strade senza traffico. A Farnese nella piazza rabbocco le borracce e salgo a Ischia di Castro e poi a Marta senza affanni. Il tempo passato in bici è stato di tre ore e trentacinque. Le soste hanno contribuito a rallentare in tempo totale (circa quattro ore). Sono andato leggero, un po’ più piano di quanto potessi fare ma credo di aver risparmiato così fiato e cuore. All’arrivo non mi sentivo per nulla provato nonostante il caldo e le salite. Poco l’arrivo al lago si è scatenato il temporale….
28 agosto 2006, 47 km, 24,5 k/h
Uscita di sera da casa a Roma di nuovo con la Mass (il sellino Era Arrowhed è un po’ più alto e decisamente più duro di quello della Giant) nelle strade vicino casa, Bufalotta, Marciliana, Cesarina, Tor San Giovanni. Bello il pezzo dentro alla Riserva naturale della Marciliana, sono 3,6 chilometri che entrano nei campi, l’asfalto è discreto, si corre su un saliscendi continuo e ci si ferma prima che la strada divenga bianca in direzione di Monterotondo.
30 agosto 2006, 63 km, 23,7 k/h
Esco alle 9, Rita in ufficio e io verso le colline. Il tempo non promette nulla di buono, pioviggina (pioviccica) ma ci sono sprazzi di azzurro verso nord. Prendo per Marcigliana, la Palombarese, FontenUova e all'attacco della salita di Sant'Angelo romano. Parto col 23 ma metto anche il 25, salgo piano ma sempre abbondantemente sotto soglia. La vista verso Roma e verso Tivoli è sempre magnifica. Caffè e ritorno di buona lena senza togliere mai il 53.
Settembre
1 settembre 2006, 40 km, 25,7 k/h
Di sera, da Marta verso la Commenda, via di Serpepe, Tuscania e ritorno a Marta paese. Nonostante il vento contrario in alcuni tratti, buon ritmo fino alla fine e soprattutto contento di non far troppa fatica su questo percorso che per il primo tratto Ë immerso nei campi coltivati.
2 settembre 2006, 57 km, 23,8 k/h
Marta, Montefiascone, Bolsena, Salita per l'Umbro-Casentinese sul tracciato già fatto a luglio ma allungando di due chilometri per evitare líultimo tratto che sembrava più duro. In realtà meglio il corto che sbuca più in basso. Incrocio un corridore che sale veloce, lo saluto, probabilmente era Giuseppe Caprio che ha trovato di sabato pomeriggio un poí di tempo, col negozio chiuso, per uscire a fare una sgambata. Arrivo bene pedalando veloce in discesa per Marta sulla Verentana da Montefiascone fino alla casa al lago.
3 settembre 2006, 89 km, 25,8 k/h
Da Roma a Guidonia, Marcellina, Moricone e ritorno, con Aurelio e Massimo. Con la Mass che ha problemi di cambio (salta con il 39) e così provo Marcellina col 53/21 e 23 a 16 km all'ora. Su tutte le salite e strappi mi stacco e devo poi recuperare. Per ora le gerarchie sono dettate dall'età (o così mi illudo, forse): Massimo davanti, poi Aurelio e poi vengo io. Le gambe sono stanche soprattutto per l'uscita di ieri pomeriggio e per la salita di Bolsena.
7 settembre 2006, 28 km, 25 k/h
Uscita "serale" alle 18,30, alle otto fa buio e bisogna fare presto. Prendo per la Bufalotta e mi fermo a parlare con Marcello M., il carrozziere che ha in carico la Cinquecento di Chicca che è stata rubata e ritrovata con danni non indifferenti. Ci si mette d'accordo sui lavori e riparto verso Tor San Giovanni con rapporti leggeri e con tratti in salita colo 53/15 (salita leggera). Poi con ritmo verso casa senza forzare.
10 settembre 2006, 75km, 25 k/h
Ritorno a Formello. Con Aurelio e Massimo appuntamento alle 10 dal fioraio di Tor di Quinto. Si parte tardi perchè siamo reduci dalla "Notte bianca" e ci siamo ritirati alle 3 dopo aver camminato dal Flaminio fino al Colosseo attraversando tutto il centro di Roma. Si parte lenti su per la pista ciclabile che costeggia il Tevere. Salita di Santa Cornelia con il 53/21 e poi tranquillo attento al cardio perchè sono ancora un poí stanco. Lunga sosta al caffè in piazza, si commenta il lavoro e la serata di ieri. Poi giù per la strada in discesa dove si può tenere il 53/13. Ritorno per la ciclabile e per il lungotevere.
23 settembre 2006, 40km, 24 k/h
A Marta, di pomeriggio, un giro per rifare il fiato (che manca). Serpepe verso Tuscania con il vento a favore. Poi da Tuscania a Marta con il vento contro senza riuscire a fare nemmeno i 20.
24 settembre 2006, 50 km, 24 k/h
Con Graziano alle 9 verso Capodimonte dove troviamo quattro del gruppo dei martani (Mario, Angelino, Elio, ). Si prende per Piansano, Arlena e Tuscania, poi verso Viterbo e Serpepe. Alla fine reggo ma con fatica.
Ottobre
11 ottobre 2006, 27 km, 25,5 k/h
Non so pedalando molto, preferisco andare a funghi nei fine settimana. La bici rimane ma i funghi durano pochi giorni. La Iole Franchi mi ha comunicato che domenica c’è il raduno per la gara sociale. Allora approfitto di un ritorno dall’ufficio prima del tempo e pedalo quasi un ora e mezza per Bufalotta e Marciliana. Un po’ tirato e un po’ tranquillo, ma le gambe non girano senza allenamento.
13 ottobre 2006, 50 km, 25,5 k/h
Ho spostato un appuntamento di lavoro alle 12 e esco di casa alle 8,30 per fare un po’ di gamba in vita della crono di domenica a Rieti. Le gambe già mi sembra che girino meglio. Bufalotta, Cesarina, Tor San Giovanni, Casal Monastero, Salaria e ritorno.
15 ottobre 2006, 50 km
Abbiamo fatto la gara sociale di Granchi a Rieti, alle Quattro Strade con pranzo all’agriturismo Schiumarello sulla strada per Terni. Ieri sono andato a Funghi a Farnese e niente bici. Ieri sera insalata di ovuli e porcini a volontà di primo e di secondo Aurelio e Massimo sono venuti a cena dal mio amico Max dopo una mattinata passata in bici). A Rieti fa fresco ma la giornata è bella. Il mio obiettivo è di perdere poco da Aurelio I., meno di due anni fa e vorrei superare i 30 km all’ora sul tragitto di 18 chilometri. So che è poca cosa ma ciascuno ha i suoi obiettivi. Aurelio parte un minuto prima di me, ovviamente non lo prendo ma nessuno mi supera e tengo d’occhio il ciclocomputer, cerco di stare sempre sopra i 30, meno il tratto in leggera salita che passa vicino ai laghi della piana che ha un fondo stradale pessimo. Parto abbastanza bene, i battiti non salgono quasi mai sopra i 156, soffro un po’ sulla salitina poi riprendo. Non sono abituato a tenere il ritmo per più di 15 minuti. Termino in 35’ 56’’. Per me va bene. Alla fine prendo meno di 40’’ da Aurelio e poco più di un minuto da Massimo V. Finita la corsa pedaliamo fino alle sorgenti del Santa Susanna. Il pranzo è il momento più faticoso della giornata: antipasto, coratella, patate, gnocchi, fettuccine, arrosto. Il tutto accompagnato da boccali di vino rosso rustico (forse Montepulciano d’Abruzzo). Alla fine premi per tutti i partecipanti e arrivederci alla Befana.
18 ottobre 2006, 31 km, 25,8 k/h
Uscita di pomeriggio (dalle 17,15) per Bufalotta, Cesarina e Tor San Giovanni. All’inizio quasi un’altra crono, poi leggero. Fra due giorni si comincia a lavorare con Antonio C. sul sito www.ciclifranchi.it dove inseriamo anche la sezione dedicata al Gruppo sportivo Franchi-Valcelli.
22 ottobre 2006, 67 km, 26,8 k/h
Ritorno a Formello. Ieri niente bici, ultima uscita per funghi, tre ore da solo nei boschi del viterbese sotto l’acqua per trovare solo porcini vecchi, nessun ovolo, alcune russole senza grande qualità. Andare per funghi evidentemente fa bene al fisico perché oggi, nonostante il terreno bagnato per la pioggia della notte ho pedalato bene. Avanti a Massimo e a Aurelio all’andata. Non ho mai cambiato il 53 e a secondo del terreno sono passato dal 21 al 15. Alla fine la media è buona (almeno per noi) e le gambe girano bene.
19 novembre 2006, 62 km
Uscita domenicale, M e A si fanno convincere: andiamo a Sant’Angelo Romano e così proviamo la salita. Anche se l’abbiamo già fatta altre volte la palombarese è sempre una strada che prova le nostre gambe con gli strappi che precedono la salita di due chilometri e mezzo e che pota al paese. E’ una bella giornata, si vede bene tutto il panorama dall’alto. Caffè in piazza, chiacchierata sulla politica che riempie trenta minuti buoni e poi giù in discesa con cautela. C’è ancora bagnato all’ombra. Al ritorno me la cavo meglio che in salita. Prima di casa mi si stacca il contachilometri VDO e si rompe lo schermo , non posso più vedere distanze e velocità.
26 novembre 2006, 62 km
Solito giro a Formello per il caffè in piazza. Massimo mi aspetta sulle salitele. Aurelio sta in forma e allunga.
Dicembre
3 dicembre 2006, 62 km
Uscita in mattinata tarda, prima fa freddo e il cielo è coperto. Poi si va bene anche se non so la velocità a cui vado sulle salite e tendo a tirare. Alla fermata del Caffè di Formello il cronometro segna 1 ora e 18. Al ritorno (quasi tutta discesa e pianura) il tempo è di 1 ora e 8 minuti.
(A e M sono in Toscana a pedalare)
10 dicembre 2006, 32 km
Siamo in Puglia nei trulli di Aurelio (www.trullieutopia.it) e dopo due giorni di passeggiate a piedi e di visite ai paesi decido di uscire prima del ritorno a Roma. Qui è una bella giornata e fa caldo, scelgo la maglietta a maniche corte e non mi pento. Si esce da Pascarosa e si sale e si scende in continuazione. Prima faccio la strada che da Martina Franca porta a Ostini, poi giro all’inizio del paese in direzione di Costernino e poi sotto il paese devio a sinistra per Ceglie Messapico per entrare dopo due chilometri in piccole strade di campagna con i muri a secco da entrambe i lati. Il fondo on è male e si pedala bene. Queste strade sono tutte del tipo “manga e bevi”, sono stupende quando c’è la forma e si possono portare bei rapporti. Adesso fa piacere passare per terre bellissime ma la gambe non girano come dovrebbero.
Aurelio non sta troppo bnee ed è rimasto ai trulli a potare gli alberi del terreno.
24 dicembre 2006, 62 km
Da solo prendo la strada per Formello e incontro in città il gruppo del sabato che in mountain bike se ne va a festeggiare il Natale a Piazza del Popolo. Io giro, non sono attrezzato per la città e così li saluto e me ne vado. Arrivo a Formello con rapporti più corti, mi fermo quindici minuti e al ritorno, come già successo, verifico che si impiega 10 minuti di meno.
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28 dicembre 2006, 62 km, 24 k/h
Uscita con Massimo che si presenta con la sua nuova Mass. Non è una bici nuova ma l’ha acquistata da poco da un amico. E’ una Mass d’acciaio, di profilo tradizionale, equipaggiata con un 105 Shimano 8 velocità, esattamente come la mia (la mia è d’alluminio e più leggera). Si parte alle 14, questa mattina ho partecipato al funerale di Maria Cristina, una mia ex collega che è morta ad appena 65 anni. Rita è dovuta passare in ufficio e io e Massimo andiamo a Formello. Il solito bar è chiuso e allora si va i fronte, sopra le scalette. Pedalata per ritrovare il ritmo, la media è più bassa del previsto, ho montato il nuovo ciclocomputer Vetta e va bene.
30 dicembre 2006, 69 km, 23,9 k/h
Sabato mattina verso la fine dell’anno, mi raggiunge Massimo sotto casa poco prima delle 9 e ci aggreghiamo al gruppo dei “pesciaroli” che prendono la Salaria con ritmo molto bando. E’ un grande piacere poter pedalare a 120-130 battiti al minuto. Certo è difficile chiacchierare lungo la Salaria piena di traffico ma se si sta accorti e si va in piccoli gruppi si riesce a non correre troppi rischi. Si arriva al bar di Passo Corese e siamo più di dodici. C’è tempo per festeggiare col panettone, un caffè e si riprende per la bretella che porta verso Fiano, poi Ponte del Grillo. Ci siamo divisi e si cammina avanti. Alla fine niente stress ma si ritorna con buon ritmo e un buona passeggiata.
Il nuovo Contachilometri della Vetta segna 131 km alla fine de’uscita.
A consuntivo dell’anno 2006:
- 70 uscite in bici
- 4376 percorsi
- due partecipazioni a medio fondo